Cimitero di Laorca
L’area in cui sorge il Cimitero di Laorca è ancora oggi di forte suggestione: ai piedi della Corna Medale speroni rocciosi in cui si aprono grotte e anfratti, creano una sorta di anfiteatro naturale che ospita il cimitero, la chiesa cimiteriale, la cappella ed è il punto di arrivo della Via Crucis.
Il complesso monumentale del cimitero, infatti, è considerato un patrimonio storico-ambientale unico nel suo genere e per questo è inserito nella Route Europea dei Cimiteri Significativi.
Il cimitero di Laorca è anche uno dei più antichi cimiteri esistenti, un primo ampliamento è attestato nel 1839 seguito da un altro nel 1885. Il primo regolamento cimiteriale risale al 1895.
Il livello superiore è il più antico, mentre il livello inferiore, più recente, risale al 1904. Ai due terrazzamenti del cimitero sono state aggiunte, nel corso del 1900, le edicole private, su altri livelli preesistenti o ricavati da sbancamenti. Delle tombe più antiche sopravvivono solamente alcune lapidi, in lavagna e in marmo, sulla parete del muro di recinzione a sinistra degli ingressi ai due livelli e poche altre. Tra la parete rocciosa e la facciata della chiesa, si trova uno spazio chiamato Scurolo nel quale fu inaugurato nel 1922 il Monumento dei Caduti della Prima guerra mondiale. Questo luogo ospita anche il ricordo dei Caduti in montagna.
La chiesa cimiteriale di San Giovanni ai Morti è una delle chiese più antiche di Lecco. Già citata nel “Liber Notitiae Santorum Mediolani” del 1289, nelle visite pastorali dal Cinquecento al Settecento assume l’intitolazione a San Giovanni Crisostomo. Presenta una facciata a capanna e incorpora sulla sinistra l’ossario per i morti della peste del 1649.
Per quanto riguarda le cappelle private, nei primi anni del Novecento le famiglie degli industriali che avevano operato nella Valle del Gerenzone scelsero come proprio luogo di sepoltura il cimitero di Laorca. Qui edificarono le edicole private o le tombe monumentali declinate in uno stile eclettico che coniuga classicità e liberty nella sua versione più imponente. Nel 1930, l’ingegner Giosuè Todeschini realizzò un terrazzamento inferiore per ospitare altre otto cappelle private.
Una delle cose più caratteristiche di questo luogo è la Via Crucis, costruita nel 1765, che si sviluppa sulla salita del cimitero. Tra il 1985 e il 1989 tutte le stazioni, così come appaiono ora, furono ricostruite in forme neoromaniche, in mattoni, sulle vecchie fondamenta in pietra. Negli stessi anni il pittore Paolo Gerosa “Paulo” (Lecco 1938) dipinse i 15 pannelli delle stazioni. La Via Crucis si conclude con la quindicesima cappella della Resurrezione, lì dove sorgeva l’antico ossario costruito per accogliere i defunti della grande peste del 1630.
Fonte: T. Rota, Percorsi di arte, storia e paesaggio nei cimiteri di Lecco, Lecco, Amici dei Musei del territorio lecchese, 2014.

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